1 e 2 NOVEMBRE
1 e 2 NOVEMBRE
Le ricorrenze dei giorni dedicati ai Defunti ed ai Santi sono tradizioni d'origine celtica che risalgono a piu' di 2500
anni fa.
L'ultimo giorno dell'anno, che si concludeva il 31 ottobre per il nostro calendario, le popolazioni celtiche credevano che gli spiriti dei
defunti andassero a trovare i parenti per rivelare loro le sorti che li
attendevano; celebravano allora articolate cerimonie per assicurarsi che l'anno nuovo fosse propizio.
La sera del 31 ottobre i fuochi delle case erano spenti e la popolazione si raggruppava in cerchio nel fuoco sacro del villaggio che i druidi spegnevano con
una celebrazione solenne. Le genti intanto prendevano dei rami secchi da una quercia sacra e li strofinavano fino ad accendere un nuovo fuoco, che doveva onorare il Dio Fuoco e scacciare gli spiriti
maligni; i druidi allora offrivano la brace del nuovo fuoco ad ogni capo famiglia perche' lo accendesse di conseguenza nel proprio camino,
cosi' da proteggere la casa dai pericoli per tutto l'anno successivo. Era poi offerto del cibo: carne di maiale, birra, vino e la bevanda dei Dei, che doveva assicurare l'immortalita' (il sidro).
Durante le cerimonie, che duravano dai sette ai dieci giorni, i Celti usavano mascherarsi con costumi spaventosi per mettere paura e allontanare gli spiriti malvagi.
Il percorso compiuto da queste tradizioni per approdare in Sardegna ed essere
assorbite negli usi popolari locali, e' misterioso quanto antico.
Ai giorni nostri, anche La Caletta conserva abitudini legate a queste
ricorrenze: e' usanza andare in cimitero e commemorare i defunti ed il 2 novembre gruppetti di bambini girano per le vie del paese e bussano alle porte,
dicendo in lingua sarda "Petti coccone", ricevendo dolci, frutta secca,
frutta, qualche volta degli spiccioli.
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