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Dall'Ottocento ai giorni nostri
Nella prima metą dell'Ottocento si ha notizia di un approdo naturale chiamato dai marinai "Sa Calitta", o piccola cala, che doveva accogliere imbarcazioni provenienti da Santa Margherita Ligure o Napoli per il carico di grano, vino e formaggi.
In seguito iniziarono a stabilirsi sulla costa alcuni commercianti, furono fondati edifici per il commercio del carbone prodotto e lavorato nei querceti e nelle pinete che circondavano Siniscola, altri stabili furono utilizzati dall'amministrazione delle miniere di
Lula; e' infatti nella piccola cala che erano imbarcati i minerali di piombo argentifero provenienti da quelle
stesse miniere sul le imbarcazioni che collegavano direttamente la Sardegna con Civitavecchia, Livorno e Genova.
E' in seguito a questo concentrarsi d'attivitą, quindi, alla fine dell'Ottocento, che iniziarono probabilmente anche i lavori di bonifica e di prosciugamento delle paludi, terminati poi definitivamente intorno alla prima metą del Novecento per opera dei signori Doris e Corrias divenuti proprietari di buona parte di terreni da loro stessi bonificati.
E' invece del Novecento la realizzazione del canale Vivarelli, un tempo canale Lampadas, conclusasi durante il primo conflitto mondiale
e terminata con il molo ad est del paese, che servģ a convogliare le acque dei
numerosi corsi d'acqua della piana verso il mare.
Con la bonifica fu edificato un casello, utilizzato negli anni '30 per sede
di uffici commerciali e pubblici e completato con l'entrata in funzione dell'Acquedotto; negli anni '60
fu invece destinato a scuola elementare.
L'aumento demografico di La Caletta comporto' l'esigenza di nuove opere pubbliche e risanamenti del territorio: nacquero
percio' le sedi definitive delle scuole elementari e medie, furono fatte opere di bonifica delle dune costiere tra Santa Lucia e La Caletta.
Durante il secondo conflitto mondiale fu edificata la chiesa della Madonna di
Fatima,
fortemente voluta dal parroco Pier Raimondo Calvisi per rievocare la Beata Vergine e
per proteggere i soldati impegnati nella guerra e gli abitanti del piccolo paese.
Dopo gli anni '60 La Caletta ha tratto vantaggio dalla crescita e dallo sviluppo dell'industria turistica, grazie anche alla costruzione
(avvenuta tra il 1956 e il 1958 con fondi della Regione Sardegna) di un porto di IV° classe.
Ancor prima dell'attuale struttura si svolgevano come detto traffici marittimi, effettuati in modo del tutto primitivo fino al secondo dopoguerra. Oggi il porto vanta funzioni principali di porto peschereccio e porto turistico.
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