Le testimonianze della storia archeologica de La Caletta sono poche
Dalla Preistoria all'Ottocento
Le testimonianze della storia archeologica de La Caletta sono poche, e ci rivelano l'esistenza di alcuni siti d'eta' prenuragica e nuragica nei pressi della moderna strada che conduce a Siniscola.
In eta' fenicio-punica si ipotizza che vi fosse uno stanziamento nella zona
antistante la marina, probabilmente dedicato all'attivitą agricola e pastorale e
testimoniato dal ritrovamento di alcune macine di lava basaltica porosa della vicina Orosei,
rinvenute in localita' Sa Mendula.
Poche le notizie di epoca romana, e per lo piu' collegate all'ipotesi di una colonia denominata "FERONIA", individuata in modo molto relativo sulla costa orientale a sud di Posada dal geografo Tolomeo e dallo studioso Alberto La
Marmora.
Antonio Taramelli, valente archeologo che a partire dal 1903
studio' l'Isola per circa un trentennio, riteneva fosse forse "Portus Liguidonis" il luogo dove oggi sorge l'attuale porto di La Caletta
(o al massimo la contigua spiaggia di San Giovanni) e sostenne che il continuo movimento delle dune di sabbia, nel tempo
avrebbe ricoperto ogni legame con il porto antico.
Testimonianze successive fanno riferimento allo sbarco di galee tunisine e algerine nella marina intorno al 1623,
per un'invasione che non ebbe difficolta' a prendere d'assalto i territori facenti parte dell'allora Baronia di Posada.
Con l'arrivo dei Barbari (Mori e Turchi prima, Algerini e Tunisini dopo) fu
concepita la costruzione della Torre costiera (chiamata oggi di San Giovanni e facente parte,
per pochi metri, del Comune di Posada) datata 1512 (per qualcuno 1592) eretta per l'avvistamento di navi nemiche.
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